E anche “Grazia” spaccia gender a gogo’

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Allosessuale: il dizionario della “Sexual fluidity” si arricchisce

Il settimanale femminile della Mondadori contribuisce allo tsunami antropologico che devasta l’identità occidentale e cristiana.

Ogni giorno che passa scopriamo nuovi termini che vanno ad “aggiornare” il dizionario LGBTQ ecc…

Qual è l’ultima chicca? Il nuovo termine “allosexual”.

Come riportato a caratteri cubitali dal giornale online Grazia, si tratta “di un nuovo termine che dovete assolutamente conoscere.”

Come spiega anche  Rena McDaniel, specialista con tanto di titolo di studio in consulenza per l’identità di genere e sessuale:

Allosexual è una parola che sta emergendo dalle comunità asexual per descrivere chi non è sessuato

Per asessuale, s’intende colui che manca di attrazione sessuale.

Si dividono in varie categorie, come specificato da Gay.it:

“Gli aromantici, che non provano il bisogno di formare relazioni romantiche, ma che sono soddisfatti nell’avere profonde relazioni di amicizia; i romantici, che provano desiderio di avere relazioni romantiche, ma senza la presenza del sesso; i demisessuali che non provano attrazione sessuale a meno che non si sia stabilito un forte legame emozionale in precedenza; i gray-A per i quali esiste una zona intermedia (“grigia”) tra sessualità e asessualità.”

Dunque il termine “allosexual” sarebbe stata introdotto “per mettere in discussione il presupposto secondo cui l’attrazione sessuale è standardamente presente in ogni essere umano” ed “aiutare ad eliminare il pensiero comune che essere asessuato sia anormale“.

Come è stato anche spiegato all’ Asexual Awareness Week:  Usare allosessuale come termine di identificazione nella vita di tutti i giorni aiuta a liberarsi dall’idea che “un’identità sia migliore di altre”, mettendo tutti sullo stesso gradino.” 

Alcune considerazioni su questa follia: il potere delle parole e della neolingua.

Con questi nuovi termini, la lobby LGBT vuole modificare la realtà a proprio piacimento, introducendo nuove “categorie sessuali” e soprattutto “normalizzandole”.

Il paradosso è che sono proprio loro a predicare “la fluidità sessuale” e poi a volersi a tutti i costi “incasellare” in una di queste assurde categorie.

Categorie che rappresentano -abbiamo visto-  quello verso cui ognuno “si sente attratto”: se dunque io mi sveglio la mattina sentendomi attratta da piante ed alberi  (non è uno scherzo, nella comunità LGBT esistono anche gli ecosessuali!), dovrei pretendere che la lobby LGBT introduca nel vocabolario un nuovo termine che indichi questa mia “attrazione”.

Creando dunque un neologismo, si dà a quella parola un potere capace di modificare la percezione che hanno le persone della realtà e di farle credere che, visto che esiste una parola specifica, anche quella loro attrazione sia normale.

Ormai i termini “omosessuale” e “bisessuale” sono superati. La frontiera è data da queste nuovi folli “categorie” che ci fanno riflettere sul livello di illogicità e perversione a cui siamo arrivati.

Qualche esempio:

Pansessuale– Chi prova attrazione sessuale verso una persona indipendentemente dal suo genere.

Abrosexual – È una persona che sperimenta un fluido o repentino cambio di attrazione sessuale nei confronti di diverse espressioni di genere.

Sapiosessuale – Una persona che è attratta sessualmente da coloro che percepisce come intelligenti.

Chiunque provi in qualunque modo a controbattere, ad opporsi a questa  perdita di buon senso, ebbene costui subirà l’ostracismo. Ma non è detta l’ultima parola: la verità, per quanto sia sostenuta da un piccolo gruppo di persone, non si può cambiare.

 

Chiara Chessi, per https://www.osservatoriogender.it/allosessuale-il-dizionario-della-sexual-fluidity-si-arricchisce/

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