Liberalizzazione della pillola omicida RU486: reazioni ecclesiali?

Alla criminale decisione del Ministero della Sanità di sabato scorso 8 agosto ha risposto… il silenzio dei Vescovi!
Con un’unica lodevole eccezione, che vedete qui accanto: il Vescovo di Ascoli Piceno, Mons. D’Ercole.
Nomen homen, questo Vescovo coraggioso merita il grazie di tutti, incoraggiamento e preghiera.

Il generale silenzio sembra avvalorare la tesi che molti influenti Vescovi siano asserviti al Partito Democratico.
A questi nostri amati Pastori sottoponiamo una sintesi di ciò che può fare un Capo di Stato laico, laicissimo, che pure ha a cuore la vita umana: il Presidente Donald Trump.
Riflettano i nostri amati Pastori, riflettano!

Per quanto riguarda le Diocesi dell’Emilia-Romagna, chiediamo ai nostri amici e lettori se ritengano opportuna una nuova “supplica online tramite invio di e-mail” ai nostri 14 Vescovi: tra di essi, non pochi devono tacere perchè le priorità imposte dalla Conf. Episc. Regionale sono i clandestini, le lobbies LGBT, la dea natura, costruire ponti ai feroci islamici e ai comunisti (perchè i nemici di Cristo possano colpirci più facilmente).

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La campagna prolife del presidente Trump

di Tommaso Scandroglio

La campagna elettorale negli Usa è ormai iniziata. L’organizzazione pro-life Susan B. Anthony List ha stilato un elenco di iniziative che l’amministrazione Trump ha assunto a favore della vita nascente dal giorno del suo insediamento ad oggi, elenco che, probabilmente, dovrebbe stimolare i pro-life americani a votare per il rinnovo della carica.

Andiamo a spulciare in questo ricco elenco, aggiungendo allo stesso qualche altra notizia, anche per mostrare ai nostrani “cattolici” di area levantina che, almeno su questo aspetto della tutela della vita nascente assai fondamentale e scriminante, non c’è incompatibilità tra la politica di Trump e dottrina sociale della Chiesa, ma, anzi, pieno accordo.

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Vescovo scozzese: Humanae vitae più attuale che mai

Ricorre oggi il 50° anniversario dell’Humanae Vitae (25 luglio 1968), l’enciclica del beato Paolo VI che in piena rivoluzione sessuale ribadì coraggiosamente e solennemente l’insegnamento bimillenario della Chiesa sul significato procreativo e unitivo dell’atto coniugale. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e a distanza di 50 anni – mentre sono in corso dei tentativi di ‘smontare’ l’enciclica da parte di teologi neopagani che vorrebbero appiattire la Chiesa sul mondo – si può tranquillamente affermare che i contenuti dell’Humanae Vitae si sono rivelati profetici, come ha ricordato in un’ampia intervista al National Catholic Register il vescovo scozzese di Paisley, John Keenan.

L’intervento di Keenan, che fa seguito a diversi altri dello stesso tenore come il recente appello (da leggere, in: http://www.iltimone.org/news-timone/lappello-dei-sacerdoti-americani-difesa-dellhumanae-vitae/) dei sacerdoti americani (nel momento in cui scriviamo le firme sono arrivate a 257) e prima ancora di circa 500 sacerdoti britannici, illustra bene perché l’enciclica di Paolo VI debba essere il punto di partenza per una «nuova catechesi», necessaria ad affermare la cultura della vita.

Secondo il vescovo, nominato alla guida della diocesi scozzese da papa Francesco nel 2014, «l’Humanae Vitae è oggi davvero più attuale che mai. Papa Paolo VI indirizzò l’Humanae Vitae non solo al clero e ai fedeli nella Chiesa, bensì a tutte le persone di buona volontà. Questo perché era convinto che il genere di questioni che sollevava e gli insegnamenti che trasmetteva fossero “fondati sulla legge naturale”, che faceva appello alla mente, all’esperienza e alla coscienza di ogni persona umana, di tutte le fedi e di nessuna».

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Mons. Crepaldi sull’assoluzione della farmacista

L’obiezione di coscienza e i suoi fondamenti.
Nota dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi sulla sentenza di assoluzione della farmacista di Monfalcone

La stampa, anche nazionale, si è molto occupata della sentenza di assoluzione in appello della farmacista triestina, ma operante a Monfalcone, che si era rifiutata di vendere la cosiddetta pillola del giorno dopo (che può avere effetti abortivi) ad una coppia che ne aveva fatto richiesta nella farmacia ove lavorava.
Il fatto risale ormai a cinque anni fa. L’assoluzione era già arrivata in primo grado, ma la procura aveva fatto ricorso e siamo così arrivati a questa seconda sentenza di assoluzione.

Ho seguito questa vicenda, che aveva come protagonista principale una fedele della nostra diocesi, con grande partecipazione e vicinanza, nonché con ammirazione per la coerenza di vita e il coraggio della testimonianza da ella dimostrato.

Gran parte dei commenti è stata di soddisfazione, e giustamente. La dottoressa aveva fatto obiezione di coscienza circa la sua collaborazione ad una interruzione di gravidanza per via chimica, aveva rischiato sulla propria pelle e, come una moderna Antigone, aveva preferito obbedire alla legge degli dei piuttosto che a quella degli uomini.

L’evento è degno della massima attenzione anche per il suo contenuto, ossia il riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza. A questo proposito l’occasione è propizia per fare qualche ulteriore riflessione.

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Eletto a difesa della vita, le “canta” a Chiesa e politici

Intervista a Joseph Naumann, arcivescovo di Kansas City.

Di recente è stato eletto presidente della commissione per la Vita della Conferenza Episcopale statunitense, grazie ai vescovi che l’hanno preferito al cardinale fortemente progressista di Chicago Cupich.
Joseph Naumann, arcivescovo di Kansas City, in un’intervista al Catholic World Report spiega che la Chiesa deve difendere la vita in tutte le sue fasi, altrimenti compie un peccato di omissione, senza dimenticare di menzionare quei cattolici che si proclamano tali ma poi agiscono in maniera contraria a quello che è l’insegnamento della Chiesa.

Naumann si riferisce chiaramente alla situazione del suo Paese: ma i fatti a cui stiamo assistendo in questi giorni in Italia ci dimostrano la drammatica validità delle sue parole anche per il nostro paese. (altro…)

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Mons. Negri sulle DAT: FARE RESISTENZA!

Di fronte all’approvazione definitiva della legge sul testamento biologico, la prima osservazione, amara, è che la Chiesa italiana ha perso una battaglia che peraltro non ha neanche combattuto.

Più in generale non si può evitare un confronto con quanto accadde solo pochi anni fa quando Eluana Englaro è stata uccisa dallo Stato con una operazione infame: allora la realtà popolare cattolica aveva accompagnato questo martirio con una presenza viva e attiva, cercando di impedirlo.

Oggi prevale una sostanziale indifferenza non solo da parte dell’istituzione ecclesiastica, c’è stato un silenzio anche per gran parte della realtà popolare cattolica.

Non solo: nella frammentazione pubblica, politica, abbiamo cattolici che esultano per quel che considerano un importante passo verso la democrazia occidentale, e altri giustamente preoccupati.

Io che sono intervenuto più volte sulla vicenda aggiungerei queste preoccupate osservazioni: (altro…)

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Mons. Crepaldi sulle DAT: molti cattolici hanno taciuto

Approvata la legge che apre all’eutanasia.
Dichiarazione dell’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi.

Giovedì scorso 14 dicembre il Parlamento italiano ha approvato la legge cosiddetta sulle DAT che apre all’eutanasia, persino in forme più accentuate che in altri Paesi.
Durante la fase della discussione in Parlamento e nel Paese anche io, come vescovo e come presidente dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, ero intervenuto, insieme ad altri, come per esempio il Centro Studi Rosario Livatino, per mettere in evidenza la gravità del contenuto di questo testo di legge.
Purtroppo ha prevalso un’ideologia libertaria e, in definitiva, nichilista, espressa in coscienza da tanti parlamentari. Così l’Italia va incontro ad un futuro buio fondato su una libertà estenuata e priva di speranza. (altro…)

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Non mi è possibile, perchè per venerdì abbiamo programmato la morte della nonna

CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
DELLA XIX CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL TEMA: “LE CURE PALLIATIVE”
PROMOSSA DAL PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE

INTERVENTO DELL’EM.MO CARD. JAVIER LOZANO BARRAG?N

Marted?, 9 novembre 2004

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