Le fiabe di Gianni Rodari per il Partito comunista
“Dovevo essere un pessimo maestro ma preparato nel suo lavoro e avevo in mente di tutto dalla linguistica indoeuropea al marxismo (…); avevo in mente di tutto fuorché la scuola.
Forse, però, non sono stato un maestro noioso.
Raccontavo ai bambini, un po’ per simpatia un po’ per voglia di giocare, storie senza il minimo riferimento alla realtà né al buon senso, che inventavo servendomi delle “tecniche” promosse e insieme deprecate da Breton”.
Questo è quanto dice di se stesso Gianni Rodari nato cent’anni fa, nel 1920, autore famoso di filastrocche ben note a molti ragazzi che sono cresciuti negli anni 60, 70, 80, ma anche ai giorni nostri i suoi libri sono consigliati e presenti nelle librerie e nelle nostre case.
Scritti spesso caratterizzati da rovesciamenti di prospettiva come quando parlando della cicala e della formica quest’ultima è descritta come un essere avaro, mentre la cicala è quella generosa che regala il suo canto.
Ribaltando la morale di Esopo.