Tanathos ed eutanasia

 

Mariae, saluti infirmorum

La morte “selvaggia”. Rifiutata, nascosta, truccata

“L’antico atteggiamento, in cui la morte vicina e familiare ?, al tempo stesso, rimpicciolita e sdrammatizzata, ? troppo in contrasto col nostro; della morte noi abbiamo tanta paura da non osare pi? pronunciare il suo nome.

“Perci?, quando diciamo di questa morte familiare che ? addomesticata, non intendiamo dire che prima era selvaggia e che in seguito ? stata addomesticata. Vogliamo dire, al contrario, che ? diventata selvaggia oggi”

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L’eutanasia

1. Nozione

Dopo aver gi? da tempo abbandonato il legame con l’etimo greco di morte buona, il termine eutanasia viene usato nell’attuale dibattito in sensi spesso molto diversi. Frequentemente si distingue fra eutanasia attiva – o positiva, o diretta -, l? dove il medico, o chi per lui, interviene direttamente per procurare la morte di un paziente, ed eutanasia passiva – o negativa, o indiretta -, dove si ha invece astensione da interventi che manterrebbero la persona in vita. Si distingue inoltre fra eutanasia volontaria, quella esplicitamente richiesta dal paziente, ed eutanasia non volontaria, quando la volont? del paziente non pu? essere espressa, perch? si tratta di persona incapace.

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Le tappe massoniche di una politica di morte

A proposito del libro di Pierre Simon “De la vie avant toute chose”
Articolo apparso sul n. 62-63 di
Cristianit? del 1980


Riportiamo, in una nostra traduzione, l’intervento di Arnaud de Lassus, depositato al Congresso Europeo Per la Vita, tenutosi a Roma dal 25 al 27 aprile 1980, che prende spunto dalla recente pubblicazione, in Francia, di uno sconvolgente libro scritto dal medico massone Pierre Simon, per ricordare ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volont? l’urgente e imperativo dovere di combattere la barbarie rivoluzionaria, prima che questa riesca a sovvertire irrimediabilmente le caratteristiche naturali della persona umana. Una agghiacciante descrizione, attraverso le parole di una figura assolutamente autorevole della massoneria francese, gi? gran maestro della Gran Loggia di Francia, del nuovo modello di societ? che la setta massonica prepara per quelle nazioni che sono cadute, o sfanno per cadere, sotto la sua nefasta influenza. La funzione della contraccezione, dell’aborto e di tutto ci? che compone la rivoluzione sessuale in questo itinerario di sovversione, che mira a ridurre il matrimonio a “una comodit? sociale“, a liberare la famiglia “dai legami del sangue“, per costruire la “nuova societ?“, “senza famiglia, senza padri, senza madri, in cui lo Stato si prenderebbe cura dei rari bambini ancora messi al mondo“. Un invito accorato affinch? i genitori cristiani, anche attraverso la proclamazione pubblica della verit?, vogliano preservare i loro figli da un futuro aberrante e vergognoso.

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Aggiornamenti dal fronte della lotta contro la droga

L’11 marzo 1997 alla Camera dei Deputati sono state approvate tre mozioni orientate a un inasprimento della lotta contro la droga: ci? ha imposto una brusca battuta d’arresto al movimento antiproibizionista, alle cui tesi hanno aderito numerosi parlamentari e uomini di governo. Tale importante avvenimento ? occasione sia per rileggere la storia recente della legislazione italiana in tema di tossicodipendenza, sia per presentare una proposta di legge del Polo per le Libert?, la numero 3347, che intende offrire una risposta adeguata – decisa e insieme sensibile alle istanze del ricupero – a questa gravissima piaga sociale.

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Il punto di vista della Societ? Italiana di Farmacologia (SIF) sulla proposta di

La SIF, la Societ? Italiana di Farmacologia, ha pubblicato ? in data 3 giugno 1995 ? un documento in cui prende in esame gli aspetti di natura farmacologica e medica connessi con un?eventuale liberalizzazione delle “droghe leggere”, quale ? stata proposta, il 20 luglio 1994, dall?on. Francesco Corleone, del gruppo parlamentare Progressisti-Federativo. Dopo un?accurata analisi degli effetti sul sistema nervoso centrale, e su quelli cardiovascolare e respiratorio, il documento offre al legislatore questa drastica conclusione: “Pertanto, valutando le informazioni farmacologiche, tossicologiche e mediche oggi disponibili, il parere della SIF sulla liberalizzazione dell?uso della Cannabis ? negativo”.

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L’antiproibizionismo

1. Il retroterra: la cultura “alternativa” degli anni 1970

Nel linguaggio massmediatico, accolto anche a livello politico e giuridico, si designa come antiproibizionista quella corrente di pensiero che stigmatizza come illiberale e inopportuna la proibizione dell’uso e della circolazione delle droghe, in particolare di quelle cosiddette leggere – la canapa indiana e i suoi derivati -, nonch? di quelle aventi effetti psicodislettici, dispercettivi.

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BoyKott Famiglia Cristiana


Clicca sull’immagine per leggere l’ambigua risposta e poi salvala sul tuo pc per ingrandirla, stamparla e portarla al tuo parroco

A un lettore che segnalava come, a causa della legge che favorisce l’aborto, in Italia muoiono ogni anno 130.000 bambini, il settimanale Famiglia Cristiana ha ambiguamente risposto: “non ? la legge che uccide, ma sono le persone… la legge non ha reso innocente l’aborto” (n? 5 del 29-1-06, pag. 9).
Per ogni persona che agisca in base a una coscienza etica, ? un dovere rendere difficile l’uccisione di un essere umano. Tale dovere, per un cattolico, diviene per? un obbligo morale: egli deve agire in modo che le leggi dello Stato siano il pi? possibile a misura d’uomo e secondo il piano di Dio (si veda: Congregazione per la Dottrina della Fede,

Nota sull’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica, n? 4, dove la lotta alla legislazione abortista ? al primo posto delle “esigenze etiche irrinunciabili”).

Tuttavia, l’ambiguit? del settimanale “cristiano” induce a pensare ad una vera malizia a causa del fatto che proprio in queste settimane hanno corso – finalmente! – alcune iniziative del Governo che mirano a verificare se quanto la legge abortista dispone come “prevenzione” sia stato applicato
La gravit? della presa di posizione del periodico gestito dai Paolini ? ulteriormente accresciuta dalla sua enorme diffusione (900.000 copie settimanali di cui 300.000 abbonamenti) e dalla sua capillare presenza nelle chiese, famiglie e persone sensibili.
Nonostante il “commissariamento” voluto dalla Conferenza Episcopale nel 1997, e l’allontanamento (voluto dal Vaticano) nel 1998 dell’allora Direttore, il settimanale pi? diffuso d’Italia continua a far dipendere le scelte religiose ed etiche dalle simpatie partitiche della sua redazione.
Invitiamo tutti gli italiani – laici o credenti – a sottoporre al vescovo della propria zona il “problema Famiglia Cristiana. Identica domanda pu? essere rivolta – di persona – al proprio parroco, cliccando su
BoyKott Famiglia cristianahttp://www.fattisentire.net/modules.php?name=invio_mail4 (altro…)

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