di Marco Brusatti
Nello stesso tempo e nello stesso spazio, i giovanissimi ricevono indicazioni antitetiche su come vivere la vita da chi incontrano personalmente e da chi incontrano medialmente, senza che i primi si accorgano della dirompente importanza dei secondi nella formazione della persona.
«Ama il prossimo tuo, ma puoi vendicarti se ti fa un torto. Costruisci relazioni equilibrate e sane, ma per stare nel gruppo puoi prendere metanfetamine e fumare marijuana. Rispetta tutti, ma se ti va puoi insultare le donne. Custodisci il tuo corpo, ma se vuoi spogliati pure per avere dei like».
Non è l’inizio di un decalogo schizofrenico, ma il tipo di messaggi che i giovanissimi, financo i bambini, ricevono ogni giorno da soggetti diversi: la prima parte da chi li educa a casa, a scuola, in parrocchia, mentre la seconda parte dai loro idoli musicali, che essi vedono, ascoltano, amano, seguono 24 ore al giorno nella solitudine degli smartphone.
Pare portare a queste conclusioni anche un sondaggio curato dall’associazione Hope tra gli 11enni presenti negli oratori estivi, i cui idoli musicali sono risultati Ozuna, Sfera Ebbasta, Capo Plaza, XXX Tentation, Elettra Lamborghini. Facciamo un viaggio tematico tra le produzioni di questi artisti.
- La porno-vendetta. Si tratta della condivisione pubblica di immagini o video intimi senza il consenso dei protagonisti, spesso utilizzata come vendetta per un tradimento: dopo aver provocato diversi suicidi, è divenuta una pratica illegale in Australia, Germania, Israele, Canada, Regno Unito e oltre metà degli Stati Uniti; in Italia è stata approvata la legge denominata Codice rosso, che la sanziona con pene fino a sei anni di carcere.
Nel mentre, dentro i cellulari degli 11enni, troviamo il video «Se preparó»: secondo una ricerca di Skuola.net, un adolescente su quattro «almeno una volta si è lasciato andare ad effusioni virtuali a base di foto e filmati sexy»; il 12% di questi «è stato minacciato di veder pubblicate le immagini»; il 15% ha visto le sue foto compromettenti condivise per vendetta o per ricatto.
- Aggressioni sessuali verbali. Diversi idoli degli 11enni usano un linguaggio sessualmente aggressivo: il rapper americano XXX Tentation, presente nelle playlist dei giovanissimi, ne è un esempio: «tr**a, chi è il tuo uomo? non riesco a tenere il mio ca**a dentro le mie mutande»; «lei non vuole che siamo amici: così io le do il ca**o e amen».
Le parole inoculate attraverso la musica creano un clima culturale che inavvertitamente cambia il costume, la percezione del bene e del male.
- Disprezzo della donna. Degli 11enni hanno come idolo Sfera Ebbasta che canta: «Hey tr**a! vieni in camera con la tua amica po*ca; quale? quella dell’altra volta; vogliono un ca**o che non ride; sono scorcia-tr**e; siete facili, vi finisco subito».
Dobbiamo constatare che le aggressioni sessuali in età precocissima sono in costante aumento: l’ISTAT ha rilevato che gli aggressori minori di 14 anni sono cresciuti del 4% in un anno (2016); si diffondono le baby-gang come quella sgominata a maggio scorso dalla Polizia; l’accusa: violenza sessuale di gruppo, adescamento di minori, violenza privata, pornografia minorile a danno di quattro ragazzine una delle quali all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 13 anni.
- Droga fai-da-te e sostanze psicotrope. Il flirt con la droga è una costante di chi fa successo tra gli 11enni, che in alcuni brani cantano di droga confezionabile in casa mescolando uno sciroppo per la tosse contenente codeina.
Capo Plazacanta: «bevo il succo, fumo un pacco» e «nella Gucci sciroppo». Nel 2019 Achille Lauro fece scalpore con la canzone «Rolls Royce» che alludeva ad una pastiglia di droga.
Se questo è il clima culturale, se quasi nessun adulto parla di questi potentissimi progetti nei luoghi deputati all’educazione, non dovremmo stupirci, ma piangere su noi stessi se il primo contatto con gli spinelli avviene a 13 anni a scuola.
- Balli osceni. Idolo delle ragazzine, oggetto di desideri precocemente indotti dei ragazzini, Elettra Lamborghini è cantante e giudice di The Voice; ha appena pubblicato l’album «Twerking Queen» che significa «ballare una musica famosa in un modo sessualmente provocante». Il testo: «mi chiama solo di notte, ma so che lui non mi ama; mi invita a casa sua per fumare marjuana e portarmi a letto, per fare pem pem».
La Lamborghini è conosciutissima tra gli 11enni, ma va detto che lei è solo una delle numerose artiste che promuovono progetti dalla forte connotazione erotica.
Scomparsa l’educazione che eleva la sessualità al suo più alto significato relazionale, è giocoforza che decine di migliaia di ragazzine-bambine si esibiscano in balli ed atteggiamenti sexy sull’applicazione TikTok, esponendosi allo sguardo di tutti: coetanei, compagni di classe, conoscenti e adulti.
Dopo aver scoperto cosa predicano gli idoli musicali degli 11enni ed aver evidenziato la problematicità dell’assenza educante, ci sono tre brevi considerazioni conclusive da fare.
- La prima: è necessario sfatare il mito adulto del «queste cose le hanno sempre cantate e noi siamo cresciuti senza problemi». Invece non è mai successo che bambini e bambine potessero fruire di simili possibilità ad ogni ora del giorno e della notte, a milioni, contemporaneamente in tutto il mondo e a costo zero, senza alcun ostacolo da superare, disponibili nella solitudine delle loro camerette lontano da sguardi adulti o educanti.
- La seconda: è bene che il mondo educante comprenda una volta per tutte che non si tratta solo di cantanti, ma di promotori di modelli di vita che insegnano con maggiore efficacia di docenti, genitori e sacerdoti.
- La terza: è un peccato di omissione avere a che fare con degli 11enni e non cogliere l’occasione per capire cosa amano, cosa seguono, cosa ritengono bello e, insieme a loro, decodificare e capire, ma anche guidare, ammonire, correggere, recuperare: «Chi tace per paura di perdere i ragazzi, li perderà di sicuro».
Per leggere lo studio integrale: https://www.marcobrusati.com/editoriali/201-porno-vendetta
Ma non esiste censura per tali contenuti?
Dobbiamo assistere in silenzio a tutto ciò.