Bologna: l’arcigay insegna al liceo

Non c’è pace per il liceo classico Galvani di Bologna: nella circolare 206 del 20 gennaio 2018, si stabilisce il calendario degli incontri che l’Arcigay-Cassero svolgerà in sei classi.  Il tema?  Ha ovviamente un titolo apparentemente neutrale: “Educare all’altro”. [Visualizza qui la circolare]

Per le famiglie che iscrivono i propri figli al Galvani si tratta dell’ennesimo episodio di una specie di Via Crucis venuta alla luce nel 2015, quando un genitore scrive una lettera ad un quotidiano e la Diocesi (allora guidata dal Card. Caffarra) prende una decisa posizione a favore della famiglia.
Al contrario, il Provveditore agli Studi prende posizione a favore della scuola, dimenticando che lo Stato ha un diritto ad insegnare
soltanto sussidiario mentre sono le famiglie ad avere un diritto naturale nell’educazione dei propri figli.
La polemica inevitabilmente finisce con l’assumere una forte rilevanza mediatica e coinvolgere i partiti: la sinistra e i suoi alleati pseudo-cattolici a favore dell’Arcigay, il centro-destra contrario.
Ma già dal 2002 l’arcigay opera con costanza per penetrare nelle scuole del capoluogo emiliano-romagnolo, riuscendo via via ad entrare (e in alcuni casi ottenere finanziamenti) in ca. 30 scuole.
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Fine vita, i non-argomenti dei cattolici “adulti”

Si avvicinano le elezioni ed è opportuno rinfrescarci la memoria su chi ha fatto bei discorsi ma ha votato a favore della
(1) semplificazione dei procedimenti per divorziare (legge 162/2014)
(2) divorzio breve (legge 55/2015)
(3) gender nella “buona scuola” (legge 107/2015)
(4) Ius soli – alla Camera –
(5) “Nozze” gay (legge 76/2016)
(6) Eutanasia-DAT (legge)
(7) Cannabis ad uso terapeutico (Legge 71/2017).

Gli argomenti usati dai “cattolici adulti” che hanno votato queste leggi sono gli stessi con cui stanno giustificando il voto pro-eutanasia.

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Molti deputati cattolici – tra cui tutti quelli che militano nel Partito democratico – hanno votato a favore della legge sull’eutanasia, eufemisticamente detta legge sulle DAT (Dichiarazione Anticipate di Trattamento).
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DAT: la vita umana diventerà «disponibile»

«Per la prima volta nel nostro ordinamento si afferma in modo esplicito il principio della disponibilità della vita umana»: è questo «il più evidente dato di assoluta gravità di questa legge» secondo la valutazione tecnica del Centro studi Livatino, pool di giuristi che in uno studio di 12 pagine mette in luce errori, ambiguità e conseguenze di una legge con la quale si opera «un capovolgimento di prospettiva, che avrà ricadute pesanti per il medico e per l’intero sistema giuridico».

La «nota riassuntiva» del «Livatino» (consultabile integralmente tramite il sito del Centro Livatino) mette in evidenza che «la legge è fortemente voluta» perché «funzionale allo scopo di introdurre nell’ordinamento il principio che la vita è un bene disponibile » tanto che «nel contrasto fra le norme di questa legge e le norme del codice deontologico è ovvio che prevarranno le prime».
Il punto più dolente è che il testo sul quale il Senato voterà da martedì «pur non adoperando mai il termine eutanasia ha un contenuto nella sostanza eutanasico ». Infatti la versione approvata alla Camera «parla di ‘tutela del diritto alla vita e del diritto alla salute’, cui affianca – a conferire il medesimo rilievo – il diritto ‘alla dignità e all’autodeterminazione della persona’, conferendo così da subito al bene vita il carattere di diritto disponibile».
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DAT, un omicidio in camice bianco

  • PROSEGUE L’ITER EUTANASICO AL SENATO

Dat, un male minore?
No, resta omicidio in camice bianco

I senatori a vita Piano, Cattaneo e Rubbia con il presidente Grasso

Il disegno di legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento, dopo essere stato licenziato dalla Camera, prosegue il suo iter in Senato. Mercoledì 27 settembre la Commissione affari costituzionali ha approvato un “parere non ostativo” con osservazioni che ora passerà al vaglio – insieme a tutto il resto del testo di legge – della Commissione Sanità.

Le modifiche al Ddl sarebbero le seguenti: il termine “disposizioni” dovrebbe mutare in “dichiarazioni”. Le prime infatti esprimono un carattere di obbligatorietà maggiore rispetto al secondo lemma che invece manifesterebbe una semplice opinione del paziente la quale potrebbe anche non essere assecondata dal medico. Il senatore di Democrazia Solidale Lucio Romano, già presidente dell’associazione cattolica Scienza & Vita ed estensore del parere, in merito a questa prima modifica dichiara: “profilo caratterizzante del disegno di legge è e deve essere il bilanciamento tra il principio della inviolabilità della libertà personale (articolo 13 della Costituzione) e il diritto alla salute, che l’articolo 32 della Costituzione qualifica come diritto fondamentale della singola persona e come interesse dalla collettività. Alla luce di questa premessa, nel titolo, nonché ovunque ricorra nel disegno di legge, la parola: ‘disposizioni’ dovrebbe essere sostituita con la seguente: ‘dichiarazioni’, al fine di valorizzare la relazione di cura e di fiducia tra il medico e il paziente, così come afferma l’articolo 1, comma 2, del disegno di legge”. In buona sostanza questo cambiamento lessicale dovrebbe rispettare la libertà di cura del paziente e la sfera di autonomia del medico.

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Bologna: arriva il 15° gender bender

Anche quest’anno la città più gaia d’Italia si prepara ad accogliere il «festival internazionale [degli] immaginari prodotti dalla cultura contemporanea». Come sempre, un evento di così grande importanza culturale si svolge col patrocinio del Comune e della Regione – con relativi contributi e sale, teatri e locali dell’amministrazione -, entrambe a guida Partito Democratico.

Ma che cos’è questa «cultura contemporanea» che si celebra?
Un gruppetto di volontari si è preso la briga di spulciare e verificare gli oltre «cento appuntamenti per dodici giorni, in oltre venti spazi della città [che] animano il festival, prodotto dal Cassero, il centro LGBT bolognese», scoprendo che i millantati «cinema, incontri, danza» hanno un unico filo conduttore: la corruzione sessuale delle persone, in particolare dei giovani.

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FAMIGLIA, MATRIMONIO E UNIONI DI FATTO

Presentazione

Uno dei fenomeni oggi pi? diffusi e che interpellano fortemente la coscienza della comunit? cristiana, ? il numero crescente delle unioni di fatto nell?insieme della societ?, con la conseguente disaffezione per la stabilit? del matrimonio che ne deriva. Nel suo discernimento dei ?segni dei tempi?, la Chiesa non poteva dunque mancare di prestare attenzione a questa realt?.

Consapevole delle gravi ripercussioni sociali e pastorali di questa situazione, il Pontificio Consiglio per la Famiglia ha organizzato, nel corso del 1999 e nei primi mesi del 2000, una serie di riunioni di studio cui hanno partecipato eminenti personalit? e prestigiosi esperti di tutto il mondo, al fine di analizzare adeguatamente questo delicato problema, di cos? vasta portata per la Chiesa e per il mondo.

Il presente documento ? frutto di questo lavoro. Esso affronta una problematica attuale e difficile, che tocca da vicino il nucleo centrale delle relazioni umane, la questione pi? delicata dell?intima unione tra famiglia e vita, le zone pi? sensibili del cuore umano. Allo stesso tempo, di fronte all?innegabile portata pubblica dell?attuale congiuntura politica internazionale, si rende necessaria e urgente una parola di orientamento, diretta soprattutto a quanti hanno responsabilit? in questa materia. Sono loro, in effetti, che, nelle loro attivit? legislative, possono dare consistenza giuridica all?istituzione matrimoniale o, al contrario, diminuire la consistenza del bene comune che questa istituzione naturale protegge, partendo da una visione dei problemi personali che non corrisponde alla realt?.

Queste riflessioni sono dirette altres? ai pastori d?anime, che devono accogliere e guidare tanti cristiani d’oggi, e accompagnarli in un itinerario di apprezzamento del valore naturale, protetto dall?istituto matrimoniale e confermato dal sacramento cristiano. La famiglia fondata sul matrimonio corrisponde al disegno del Creatore ?fin da principio? (Mt 19,4). Nel Regno di Dio non pu? essere seminato altro seme di quello della verit? gi? iscritta nel cuore umano, l?unica capace di ?produrre frutto con la perseveranza? (Lc 8,15); una verit? che si fa misericordia, comprensione e invito a riconoscere in Ges? la ?luce del mondo? (Gv 8,12) e la forza che libera dai vincoli del male.

Questo documento intende inoltre contribuire in modo positivo al dialogo al fine di mettere in luce la verit? delle cose e le esigenze che procedono dallo stesso ordine naturale, partecipando al dibattito socio-politico e alla responsabilit? verso il bene comune.

Voglia Dio che queste considerazioni, serene e responsabili, condivise da tanti uomini di buona volont?, siano di beneficio per quella comunit? di vita, necessaria per la Chiesa e per il mondo, che ? la famiglia.

 

Citt? del Vaticano, 26 luglio 2000
Festa di San Gioacchino e Sant?Anna, Genitori della S.ma Vergine Maria

 

Card. Alfonso L?pez Trujillo
Presidente

S.E.Mons. Francisco Gil Hell?n
Segretario

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Riflessioni sui problemi scientifici ed etici relativi allo stato vegetativo

Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici
Pontifia Academia pro Vita

Documento Congiunto

RIFLESSIONI SUI PROBLEMI SCIENTIFICI ED ETICI RELATIVI ALLO STATO VEGETATIVO
18 Aprile 2004

Al termine di quattro giorni di studio e di intenso dibattito, nel corso del Congresso Internazionale “Life-Sustaining Treatments and Vegetative State. Scientific Advances and Ethical Dilemmas” (Roma 17-20 Marzo 2004), dopo aver ascoltato gli interventi di alcuni eminenti studiosi del campo, che hanno valutato la questione in prospettiva scientifica, antropologica ed etica, e dopo aver meditato sul messaggio del Santo Padre ai Congressisti, la Federazione Mondiale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC) e la Pontificia Accademia per la Vita (PAV) presentano a tutti gli operatori sanitari ed alla societ? intera le seguenti:

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QUESTIONI ETICHE RELATIVE AI MALATI GRAVI E AI MORENTI

Pontificio Consiglio Cor Unum
27 giugno 1981

1. INTRODUZIONE
1.1 Il gruppo di lavoro

Nel quadro del suo incarico di assicurare il coordinamento delle attivit? che vengono svolte nel mondo cattolico in campo sanitario, il Pontificio Consiglio Cor unum ha riunito, dal 12 al 14 novembre 1976, un gruppo di lavoro su alcune questione etiche relative ai malati gravi e ai morenti. Era un gruppo interdisciplinare di una quindicina di persone: teologi, medici, membri di congregazioni religiose che si dedicano alla cura dei malati, infermiere, cappellani.

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Dichiarazione sull’Eutanasia

Della Congregazione per la Dottrina della Fede (1980).
Eutanasia significava, nell’antichit?, una morte dolce senza sofferenze atroci. Oggi ci si riferisce all’intervento della medicina diretto ad attenuare i dolori della malattia e dell’agonia, talvolta anche con il rischio di sopprimere prematuramente la vita. Il termine viene usato con il significato di procurare la morte per piet?, allo scopo di eliminare radicalmente le ultime sofferenze o di evitare dolore a bambini anormali, ai malati mentali o agli incurabili

Dichiarazione sull’Eutanasia

Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede

(1980)

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Cellule staminali umane autologhe e trasferimento di nucleo

Un notevole interesse scientifico e clinico, non disgiunto da un ampio dibattito pubblico sulle sue implicazioni etiche, sociali e giuridiche, continua a circondare lo studio delle cellule staminali. Queste cellule, capaci di autorinnovarsi in coltura e non specializzate per svolgere un?unica e definitiva funzione all?interno dell?organismo, ma ancora relativamente indeterminate e potenziali rispetto ad essa, rappresentano la naturale sorgente citologica dalla quale si formano tutti i tessuti del corpo durante lo sviluppo e attraverso la quale gli stessi tessuti possono rinnovarsi ove richiesto in alcune condizioni fisiologiche o patologiche, sostituendo le cellule non pi? funzionali. (altro…)

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